Gestire la violenza

Per non lasciare che passi ancora un anno prima di disquisire sulla violenza alla donna, vorrei raccontare in sintesi un caso di cui ci siamo occupati su questo tema.

Una giovane donna di poco più di trent’anni, con un buon lavoro ed un’ottima famiglia, si è presentata da noi dicendoci di non essere più in grado di concentrarsi, di avere atteggiamenti maniacali nello svolgimento del lavoro, stati d’ansia perenne, difficoltà a dormire e sconvolte abitudini alimentari. Abbiamo cercato di capire a cosa fossero dovuti tutti questi disagi, ma in un primo momento non ha voluto dare ulteriori spiegazioni. Al secondo colloquio la donna ha cominciato a parlare di una sua amica che subiva minacce di venir sfregiata con l’acido dal suo ex marito. A questo punto abbiamo capito che stava parlando di se stessa, e che subiva azioni di stalkeraggio da parte di qualcuno che lei poi ha poi precisato essere il suo ex fidanzato.

Parlando del reale problema si è tranquillizzata ed ha accettato i nostri consigli, di evitare ogni contatto con il suo ex fidanzato, cambiando anche il numero di telefono. Poi l’abbiamo invitata a recarsi in vacanza per qualche tempo all’estero. Nel frattempo, siamo riusciti a rintracciare l’ex fidanzato, che non si aspettava che qualcuno potesse prendere le difese di questa donna. La sorpresa di essere stato individuato l’ha reso più malleabile, ed ha accettato di venire in sede per un colloquio, durante il quale siamo riusciti a metterlo di fronte alle proprie responsabilità, rendendolo consapevole che il suo comportamento avrebbe potuto avere conseguenze anche di tipo legale.

A distanza di un anno abbiamo la conferma che la donna vive ormai tranquilla: il suo ex è scomparso dalla sua vita, e ha potuto riprendere le proprie attività in modo sereno e produttivo, essendosi dissolti tutti i sintomi per cui si era rivolta a noi.

Questa è una delle nostre modalità di intervento, che comporta l’affrontare tempestivamente e di persona l’uomo che non rispetta la donna. In questo modo, la vittima non resta sola, trovandoci al suo fianco nel confronto con il violento, e in grado di annullarne la pericolosità.